sabato 1 maggio 2010

Consigli per le letture # 2


Irvine Welsh,
Crime
Guanda Editore, 2009

Irvine Welsh ritorna sugli scaffali con un nuovo romanzo decisamente innovativo rispetto ai precedenti.
L’autore scozzese lascia infatti appena sullo sfondo ubriacature moleste, risse tra hooligans e lo stile “anfetaminico” dei suoi maggiori successi (Trainspotting, Ecstasy, Porno) e ci sorprende con una storia forte e molto attuale.
Il poliziotto scozzese Ray Lennox, dopo un esaurimento nervoso provocato da un terrificante caso di pedofilia ed omicidio, nel quale non ha saputo salvare una giovane vita, si prende una vacanza a Miami con la compagna Trudi.
È l’occasione per superare i fantasmi dell’ultimo periodo, disintossicarsi da alcol e antidepressivi, ed organizzare il proprio matrimonio con l’avvenente compagna.
Ma la risalita dal dolore non è mai facile soprattutto se accompagnata da pasticche di calmanti e cocktail generosi; e così, dopo un’animata discussione con la fidanzata, il protagonista, preso da una foga autodistruttiva tipica dei personaggi di Welsh, si abbandona per le vie della città americana, finendo in un locale malfamato e poi in un festino a base di cocaina.
La serataccia di “svaghi” prende però una piega decisamente pesante e il poliziotto scozzese si ritrova a dover fuggire con Tianna, figlia di una delle donne conosciute nel locale, e giovane vittima di un circuito di pedofili americani, che ne abusano tenendo sotto scacco la devastata madre.
La ferita apertissima di Lennox ricomincia a sanguinare e per il poliziotto e la piccola Tianna inizia così un tour infernale attraverso la Florida, durante il quale dovranno sconfiggere oltre ai “maledetti pedo”, i rispettivi fantasmi di un oscuro passato, che sta riaffiorando in maniera sempre più dolorosa.
Sotto il sole impietoso di una Miami losca e “sudaticcia”, Welsh ci trascina in un viaggio verso il lato più oscuro dell’animo umano, evidenziandone senza alcun timore debolezze, traumi e perversioni, grazie ad una scrittura sempre coinvolgente ed al solito stile spietato ed inimitabile, che l’ha reso nel tempo “la cosa più bella che sia capitata alla nostra narrativa”, come sintetizza il Sunday Times.

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